Opel Karl Rocks, da giungla urbana ma non solo

Opel Karl Rocks

Insieme all’ibrido e in misura inferiore (ma ancora per poco) all’elettrico, è un momento dove quasi tutte le Case stanno investendo sulla doppia alimentazione benzina/GPL, in particolare per i segmenti A e B. Un valido esempio è rappresentato dalla Opel con la sua Karl Rocks che ha le dimensioni perfette per sopravvivere senza problemi alle più caotiche “giungle metropolitane” e viaggiare bene ovunque. E’ lunga solamente 368 cm larga 160 cm e alta 149 centimetri. Nella versione a GPL il bagagliaio perde capienza riducendosi da 206 a 151 litri, quella massima passa invece da 1013 a 958 litri.
CATTIVELLA NEL LOOK — Esteticamente non si può confondere la Karl Rocks con le versioni standard per via del kit estetico specifico – con protezioni in plastica grezza – che strizza l’occhio alle 4×4. Vedi il paraurti nel frontale con scivolo sulla parte inferiore in tonalità alluminio, i cerchi in lega da 15 pollici verniciati nero lucido con le razze tornite, i passaruota con bordo in plastica non verniciata, il posteriore con un altro scivolo color alluminio, come pure nelle minigonne.
INTERNO SPAZIOSO — Considerando le dimensioni, la Karl Rocks è comoda, con eccellenti sedili – ma questa è tradizione Opel – rivestiti con un tessuto specifico chiamato ‘Favo’ perché la trama ricorda il disegno del nido d’ape ed è l’unica differenza rispetto alle altre versioni. C’è spazio davanti e pure dietro si viaggia bene. Da elogio il volante multifunzione a tre razze, che comanda il sistema di infotainment Radio R 4.0 Intellilink (optional), dotato di touchscreen e connessione Android Auto, Apple CarPlay, navigatore e altre funzioni.
IL MOTORE — È il tre cilindri da un litro, tra i migliori della categoria. 75 Cv nella versione a benzina e 73 in quella con il GPL che abbiamo provato e che fa sorridere alla pompa: 21.7 km con un litro nel ciclo misto, secondo la Casa (la versione benzina, si arriva a 24,4 km). Arriva senza problemi a 170 km/h di spunto massimo. Il propulsore spinge subito già a bassi giri, anche se bisogna giocare con le marce in città per tenerlo vivace ma grazie a un cambio godibilissimo grazie agli innesti fluidi e millimetrici, la cosa risulta divertente L’abitacolo è ben insonorizzato: non c’è bisogno di alzare molto il volume…Lo sterzo è leggero, piacevole.
AGILISSIMA — Che sia una vettura particolarmente adatta al traffico urbano, lo provano le doti di maneggevolezza, la guidabilità e l’assetto un po’ più rigido rispetto alle Karl “standard”: la Rocks sopporta in maniera abbastanza disinvolta buche, dossi, pavé e tombini, insomma le tipiche imperfezioni delle strade cittadine. E quando c’è bisogno di un allungo, il motore da un litro tira fuori una verve insospettabile: si scala una marcia e via in serenità. Inoltre, nel caso si fosse costretti a ‘mollarla’ (per poco, mi raccomando) su un marciapiede, si comporta davvero come una mini-Suv e supera agilmente sbalzi anche di media altezza.
PREZZO COMPETITIVO — In definitiva, la Karl Rocks mette insieme ingombri da citycar, abitacolo spazioso, buona qualità ed estetica da crossover. E grazie alla motorizzazione benzina/gpl si riducono notevolmente i costi di gestione. Non male anche la dotazione di serie che offre airbag passeggero disattivabile, airbag laterali e per la testa, attacchi isofix, controllo anti-arretramento in salita, sterzo ad assistenza variabile, climatizzatore, fendinebbia, cerchi in lega, sedile posteriore frazionato, e le barre portatutto sul tetto. Il tutto a un prezzo molto interessante: 13.370 euro per il benzina (con 400 euro in più si può avere il cambio automatico) e 14.570 per il Gpl-Tech.